Anilda Ibrahimi Presenta "Rosso Come Una Sposa"
Un Paese “chiuso come un negozio a ferragosto”: così Anilda Ibrahimi definisce la sua Albania del periodo del regime, che scorre sullo sfondo delle avvincenti storie di quattro generazioni di donne della famiglia Buronja; tra queste spicca la figura profonda di Saba, intorno alla quale gravitano le tante vicende raccontate in “Rosso come una sposa”, primo, fortunato romanzo dell'autrice pubblicata da Einaudi.
"Nonna Saba faceva il giro del quartiere per farsi leggere i fondi di caffè. Era come un’ecografia: lei prendeva il caffè, girava bene la tazza, metteva giù, ed ecco: più cresceva la pancia di mia madre più sporgeva il mio sesso dai fondi della tazzina. Mamma portava la pancia e lei portava i fondi di caffè. Erano quasi pari, loro due": rievocata dalle memorie della nipote, voce narrativa del romanzo, Saba emerge come una grande protagonista letteraria, profonda, naturale e vicina, capace di diventare immediatamente cara a chi legge. Il suo personaggio e le tante storie che gravitano intorno al mondo che la circonda elevano l’intera opera, rendendola indimenticabile.
ll romanzo è stato presentato il 2 aprile 2009 alla Biblioteca “Italo Calvino” di Torino dal Centro Albanese, in collaborazione con la casa editrice Einaudi e le Biblioteche Civiche della città.
Alla presentazione, condotta dal giornalista Benko Gjata, presidente del Centro Albanese, con l’autrice sono intervenuti anche Ilda Curti, Assessora alle Politiche per l’Integrazione della Città di Torino, Paolo Messina, Direttore del Sistema Bibliotecario Urbano della Città di Torino e Piero Ramasso, Presidente della Circoscrizione 7.
La serata è stata accompagnata da letture di brani scelti e musiche di Haydn, Mozart e Jakova eseguite dal vivo dal "Quartetto Obbligato", composto dalla viola Eriola Gripshi, il violoncello Matilda Colliard e i violini Leonard Simaku e Elton Tola.
In conclusione ai presenti è stato offerto un rinfresco con specialità tipiche della tradizione gastronomica albanese.
L’evento, collocato nell’ambito delle attività finalizzate a valorizzare il patrimonio culturale e letterario del popolo albanese e la sua integrazione è stato realizzato con il sostegno della Regione Piemonte ed il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica d’Albania in Italia.