Gli Albanesi in Italia
Quella albanese è una delle comunità straniere più numerose e meglio integrate in Italia.
Iniziato nel 1990, al indomani del crollo della cortina di ferro, il processo di inserimento degli albanesi nella società italiana è un caso di best practice di integrazione a livello europeo, grazie alla determinazione dei singoli e delle famiglie a farsi accettare e al lavoro di rappresentanza delle elite interne alla comunità stessa.
Con oltre 600 mila presenze, quella albanese è la seconda comunità non-comunitaria più grande in Italia.
Sono oltre 190 mila gli albanesi che hanno ottenuto in questi anni la cittadinanza italiana, costituendo in assoluto la comunità straniera con il maggior numero di cittadinanze concesse negli ultimi anni.
Più di 190 mila sono anche gli allievi e gli studenti iscritti alle scuole e alle università italiane: al primo posto sia tra gli allievi che tra gli studenti universitari non comunitari, contribuendo così in modo significativo allo svecchiamento e al arricchimento del capitale umano in Italia.
Gli albanesi sono anche una comunità che imprende e crea lavoro: sono oltre 32 mila le imprese con titolare o socio albanese in Italia; insieme ai tanti lavoratori albanesi occupati in molti settori, contribuiscono in modo significativo alla crescita economica del Paese, dalla creazione del PIL al sostegno fornito al sistema previdenziale nazionale.
Importante è anche il contributo della diaspora albanese nello sviluppo economico e sociale dell’Albania. Le rimesse degli immigrati albanesi in Italia, nel ordine di diverse centinaia di milioni di euro ogni anno, costituiscono una delle principali fonti di finanziamento dell’economia del Paese d’origine e un’importante fattore di crescita e stabilità.
La presenza albanese in Italia, per le sue caratteristiche quantitative e qualitative, costituisce un formidabile collegamento tra i due Paesi, catalizzando la creazione ed il rafforzamento dei rapporti di collaborazione in ambito culturale, sociale ed economico.