La Guerra Nei Balcani In Un Documentario
Il cruento conflitto di fine ‘900 nei Balcani sullo sfondo della parabola esistenziale di un uomo spinto dall'emarginazione sociale e lavorativa in un gorgo di violenza e di morte: è questa l’essenza del film documentario “Sono stato Dio in Bosia – Vita di un mercenario”del cineasta albanese Erjon Kadilli, presentato in anteprima assoluta al Cinema Massimo di Torino.
L’evento è stato accolto con grande interesse dal pubblico torinese, che ha dialogato a lungo con l’autore. Con il regista sono intervenuti anche lo scrittore Luca Rastello, autore di "La guerra in casa" (Einaudi) e Benko Gjata, giornalista e presidente del Centro Albanese.
“Sono stato Dio in Bosia – Vita di un mercenario” è un film-intervista con Roberto Delle Fave, un mercenario sopranominato "red devil", satanista, cecchino e professionista della morte durante la guerra nei Balcani. L’autore ha voluto offrire allo spettatore un momento di riflessione sul male, sulla sua imminenza e vanità, ma anche sul suo sfacelo e la sua solitudine.
Così Luca Rastello, al cui libro "La guerra in casa" (Einaudi 1998 – Collana Gli struzzi) si è ispirato per la sua opera Erion Kadilli, costruisce un intenso ritratto del film: "Ci sono due qualità opposte dell'intollerabile. Una di fronte alla quale non puoi (e verosimilmente non devi) che distogliere lo sguardo, qualcosa che è bene espellere dalla tua vita, di cui è sano non partecipare. E una su cui invece lo sguardo va fissato, a dispetto dell'orrore che provi, per fare i conti con il lato oscuro del mondo in cui vivi e di cui sei fatto. Nel primo caso non vedere è senz'altro un diritto, nel secondo è un dovere guardare. Il film di Erion Kadilli presenta tutt'e due queste qualità, le allinea. L'autore ha scelto quasi di non montare le immagini ma di giustapporle sospendendo il giudizio e invitando gli spettatori a condividere una quasi-resa sbigottita di fronte allo spettacolo del male, allo spettacolo di sé e della propria dissoluzione dato da Roberto Delle Fave."
Breve sinossi
Il documentario ripercorre la vita di Roberto Delle Fave detto "red devil", famigerato mercenario delle guerre balcaniche in Bosnia e Croazia tra il 1992 e il 1995, attraverso il racconto in prima persona e il contributo di materiale d'archivio. Il film non vuole essere una semplice denuncia dei crimini di guerra, ma la testimonianza della parabola esistenziale di un uomo spinto dall'emarginazione sociale e lavorativa in un gorgo di violenza e morte.